Minutella, il Grande Prelato e lo spettro di un conclave parallelo.

22.07.2025

Nel cuore dell'estate ecclesiale, un nome torna a scuotere le coscienze e a dividere i fedeli: Alessandro Minutella, ex sacerdote palermitano, già scomunicato per eresia e scisma, ha compiuto un nuovo passo nella sua controversa parabola spirituale. Il 29 giugno, nel palazzetto sportivo di Monza, è stato proclamato "Grande Prelato" da un gruppo di sacerdoti scomunicati, in un evento che ha richiamato migliaia di persone.

La proclamazione: 

L'evento, annunciato da mesi come "apocalittico", ha visto Minutella ricevere il titolo che lui stesso ha predicato  e promosso per anni, basandosi su visioni private e interpretazioni personali di mistici come Emmerick e Dolindo Ruotolo. Secondo la sua narrazione, il "Grande Prelato" sarebbe un inviato divino destinato a ricostruire la Chiesa nei tempi dell'apostasia. E chi meglio di lui, secondo i suoi seguaci, per incarnare questa figura?

La cerimonia ha avuto toni solenni: braccia alzate, lacrime, proclamazioni "celesti" e una folla di circa 1.500 persone. Ma dietro a tutto questo, si cela una frattura profonda con la Chiesa cattolica ufficiale, che ha già condannato Minutella per scisma e lo ha dimesso dallo stato clericale nel 2022.

L'ipotesi di un "papa alternativo"

La nomina a Grande Prelato non è solo simbolica. Per molti nel "Piccolo Resto Cattolico", la comunità fondata da Minutella, essa rappresenta il preludio a un conclave parallelo. L'idea che possa essere "eletto papa" da un gruppo di fedeli del piccolo resto è una possibilità concreta, alimentata da dichiarazioni sempre più esplicite e da una narrazione che lo pone come successore spirituale di Benedetto XVI.

Minutella stesso ha lasciato intendere che la sua elezione potrebbe avvenire "per volontà divina", superando le regole canoniche e le gerarchie ecclesiastiche

Lo scontro con padre Giorgio Maria Faré

In questo scenario già infuocato, si inserisce il duello dialettico con padre Giorgio Maria Faré, carmelitano scalzo e teologo, autore del testo Non consegnerò il Leone. Faré, pur critico verso alcune derive del pontificato moderno, ha preso le distanze da Minutella, accusandolo di manipolazione teologica e di protagonismo spirituale.

La risposta di Minutella non si è fatta attendere replicando al frate carmelitano in modo diretto senza esclusione di colpi. 

Una Chiesa divisa, fedeli confusi.

Il caso Minutella non è solo una questione teologica. È un fenomeno mediatico, sociale e spirituale che interroga la Chiesa sul suo rapporto con la Tradizione, con la comunicazione digitale e con il bisogno di guida in tempi di confusione. Mentre alcuni lo vedono come un profeta, altri lo considerano un impostore dal quale prendere le distanze. 

La sua figura polarizza, ma proprio per questo affascina. E mentre il Vaticano tace o ammonisce, il pubblico continua a seguire, commentare, condividere..

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