Mentre il Nuovo Papa Sale al Soglio, nel Mondo Continuano i Conflitti

L'elezione del nuovo Papa ha attirato, nei giorni scorsi, l'attenzione dei mass media di tutto il mondo. Migliaia di giornalisti a Roma, ore di dirette televisive, commenti in tempo reale sui social, analisi su ogni gesto e parola del nuovo Pontefice. Un momento solenne, carico di significato per milioni di fedeli, ma che – come spesso accade – ha anche oscurato altre realtà, ben più drammatiche, che si consumano lontano dai riflettori.
Ucraina: la guerra dimenticata (di nuovo)
Mentre i flash erano puntati sulla loggia di San Pietro, in Ucraina si combatteva ancora. Il conflitto, in corso dal 2014 e acuito con l'invasione russa nel 2022, continua a mietere vittime e a distruggere intere città. Gli scontri lungo il fronte del Donbass non si sono mai fermati, e la popolazione civile vive ogni giorno sotto la minaccia delle bombe e delle interruzioni di elettricità, acqua e cure mediche.
Gaza: tregue fragili, dolore permanente
Nel Medio Oriente, l'escalation tra Israele e Hamas ha lasciato ferite profonde. Nonostante i ripetuti appelli alla pace – anche del nuovo Pontefice nei suoi primi interventi pubblici – la Striscia di Gaza continua a vivere sotto assedio, con una crisi umanitaria che peggiora di settimana in settimana. La violenza cresce, l'accesso agli aiuti limitato e la paura, costante.
Sudan: una guerra civile ignorata
Se c'è un conflitto che la stampa internazionale continua a ignorare quasi del tutto, è quello in Sudan. Da oltre un anno, il Paese è dilaniato da una guerra civile brutale tra l'esercito e le forze paramilitari. Le città sono devastate, gli ospedali svuotati e milioni di persone sono in fuga, molte delle quali senza alcuna possibilità di ricevere assistenza.
Yemen: il dramma senza fine
In Yemen, una guerra che va avanti dal 2015 ha prodotto una delle peggiori crisi umanitarie al mondo. Bambini malnutriti, ospedali privi di forniture mediche, intere regioni isolate e affamate. Anche qui, le notizie arrivano a fatica e l'interesse dei media è sporadico, legato solo ai momenti di escalation.
L'elezione di un nuovo Pontefice è certamente un momento importante, sia per la Chiesa che per il contesto internazionale. Le parole di pace e fratellanza pronunciate dal Papa nei suoi primi discorsi sono incoraggianti, ma da sole non bastano. È necessario che anche l'informazione e l'opinione pubblica adottino uno sguardo più ampio, che non si lasci incantare solo dai grandi eventi simbolici, ma che continui a raccontare ciò che accade lontano dai riflettori.
Il mondo ha bisogno di speranza, e il messaggio del nuovo Papa può esserne un segnale potente. Ma la speranza non può vivere disgiunta dalla verità. E la verità è che, mentre le campane di San Pietro suonavano a festa, in molte parti del mondo risuonavano ancora spari, esplosioni, grida. L'informazione ha il dovere di ricordarlo. Sempre.