Alessandro Barbero, uno degli storici più amati d'Italia, non è solo un esperto di tattiche militari, ma anche un lettore profondamente sensibile e appassionato. Non sorprende quindi che "Il maestro e Margherita," il capolavoro di Michail Bulgakov, lo abbia colpito così profondamente.

Leggere i classici della letteratura non è solo un piacere, ma un'opportunità di crescita culturale e personale. Le opere immortali di autori come Dante, Omero, Shakespeare e Tolstoj continuano a influenzare la nostra società e a offrire insegnamenti senza tempo. Ma quali sono i motivi principali per leggere i classici?

Il latino è stato di fondamentale importanza nella costituzione di un lessico internazionale. La lingua dell'antica Roma ha impresso il proprio marchio sul vocabolario intellettuale e scientifico europeo anche perché è stata il tramite della diffusione di un numero elevatissimo di parole di origine greca.

Matteo Foppa Pedretti. Milanese. 1968. Laureato in Giurisprudenza, lavora nella formazione e nella scuola (insegnate, formatore, preside) da più di venticinque anni. Si definisce marito e padre da più o meno lo stesso tempo. Ha scritto e scrive di scuola, di società e di politica, di storia e di diritto.

Eugenio Corti, nato a Besana in Brianza il 21 gennaio 1921 e scomparso il 4 febbraio 2014, è stato uno degli scrittori più influenti del secondo Novecento italiano. La sua opera più celebre, "Il cavallo rosso", è considerata un capolavoro della letteratura contemporanea e ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama culturale italiano.

Martin Heidegger, uno dei più influenti filosofi del XX secolo, ha lasciato un'impronta indelebile nella filosofia contemporanea, trattando temi come l'esistenza, la tecnologia e il destino dell'uomo nell'era moderna. Le sue riflessioni, pur radicate in un contesto storico specifico, sembrano risuonare con inquietante accuratezza nel nostro tempo...

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